27 marzo 2024 3 min letto

Il mondo delle bollicine è estremamente variegato, caratterizzato da una vasta gamma di sfumature e termini tecnici che non tutti conoscono. Vogliamo aiutarvi a dissipare alcuni dubbi comuni, così da poter scegliere in maniera più consapevole i vostri spumanti preferiti.

Una delle distinzioni principali sta nel metodo di produzione utilizzato, e i principali sono due: il Metodo Charmat (anche detto metodo Martinotti) e il Metodo Classico. Sostanzialmente si differenziano per la tecnica di rifermentazione utilizzata; nel primo caso la seconda fermentazione avviene in autoclave, nel secondo invece è prevista la rifermentazione in bottiglia e richiede tempi più lunghi. Ma vediamo i due metodi più nel dettaglio...

Delea Charmat Method

Metodo Charmat

I vini ottenuti mediante il Metodo Charmat o Martinotti (chiamato così in onore dell'astigiano Federico Martinotti, inventore del metodo, e di Eugéne Charmat, inventore dell'attrezzatura per la sua applicazione) derivano da vini base bianchi. Dopo la prima fermentazione nel processo standard di produzione, questi vini subiscono una seconda fermentazione in autoclavi di acciaio, a temperatura e pressione controllate, con l'aggiunta di lieviti e zucchero. Durante questa fase, che dura da 30 giorni a 6 mesi, i lieviti metabolizzano gli zuccheri producendo alcool e anidride carbonica, creando così le caratteristiche bollicine. Successivamente, il vino viene filtrato e infine imbottigliato. Questo processo, per la sua semplicità e rapidità, conferisce ai vini un carattere prevalentemente leggero, fresco e fruttato.

I nostri spumanti realizzati con Metodo Charmat, sono ormai divenuti uno dei simboli della nostra azienda: Charme Spumante Brut, realizzato con l’uva svizzera più diffusa, il Merlot, insieme a Chardonnay e Pinot Nero, nato nel 1995 da un’intuizione di Angelo Delea che rivoluzionò l’aperitivo svizzero; Charme Rosé Spumante Brut Merlot Ticino, realizzato con uve 100% Merlot del Ticino; Noir Spumante Brut, prodotto con le migliori uve Chardonnay e Pinot Noir dei nostri vigneti.

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Metodo classico

Il Metodo Classico o Metodo Champenoise (per lo Champagne prodotto nella sua omonima regione) o Metodo Crémant (per gli spumanti prodotti nel resto della Francia) si differenzia dal Metodo Charmat principalmente perché la seconda fermentazione, e quindi la spumantizzazione, avviene direttamente in bottiglia. Gli spumanti base sono generalmente ottenuti da una cuvée, una miscela di vini di varie tipologie e/o annate (se non si tratta di uno spumante millesimato), che viene imbottigliata con l’aggiunta di zuccheri e lieviti selezionati (tirage). In bottiglia, il vino subisce la seconda fermentazione durante un periodo di riposo orizzontale che dura in media da 24 a 36 mesi, con alcune bottiglie che riposano anche per 120 mesi o più. Successivamente, viene eseguita la fase del remuage: ogni bottiglia viene ruotata di 1/8 e leggermente inclinata con il tappo verso il basso per far sedimentare i residui della fermentazione nel collo. Quando la bottiglia è in posizione verticale, il collo viene congelato per facilitare la rimozione delle fecce ghiacciate durante la sboccatura (dégorgement). Infine, viene eseguito il dosaggio, con l'aggiunta di una miscela di zuccheri e vino per correggere la perdita di vino durante la sboccatura. Il Metodo Classico, più lungo, costoso e complesso rispetto al Metodo Charmat, produce vini più strutturati e corposi, con note più complesse prevalentemente legate ai lieviti e un perlage più fine e persistente.

 

Conoscevi già le differenze tra i due diversi metodi?